The First Slam Dunk: la schiacciata vincente di Takehiko Inoue

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Era il 1996 quando in Giappone andava in onda l’ultimo episodio dell’anime di Slam Dunk, versione animata dell’omonimo manga cult scritto e disegnato da Takehiko Inoue. Un anime incompleto perché si interrompe prima dell’arco conclusivo, ovvero i campionati nazionali. A distanza di quasi trent’anni è lo stesso mangaka a portare al cinema proprio la conclusione che mancava con il film The First Slam Dunk.

La storia vede al centro della narrazione Ryota Miyagi, piccolo ma veloce playmaker dello Shohoku. La passione per il basket l’ha ereditata da suo fratello maggiore Sota, morto in un incidente in mare quando questi era ancora piccolo. Ora per Ryota e la sua squadra è giunto il momento di scendere in campo ai campionati nazionali come rappresentanti della Prefettura di Kanagawa. Davanti a loro “l’imbattibile” Sannoh, il team campione in carica del torneo nazionale.

Non solo basket

The First Slam Dunk

The First Slam Dunk è il film che tutti i fan dell’opera attendevano da anni, la degna conclusione di un anime tanto divertente – grazie alle espressioni super deformed e ai comportamenti eccentrici del protagonista Hanamichi Sakuragi – quanto emozionate. Perché se è vero che il basket è il fulcro dell’opera, è altrettanto vero che quanto succede fuori dal campo di gioco non è da meno.

Cos come accadeva nel manga, Inoue riesce a raccontare la partita in maniera magistrale. L’incontro tra Sannoh e Shohoku è un’emozione continua. Frenetica, veloce, senza sosta come solo le partite di basket sanno essere. I canestri si susseguono uno dopo l’altro, con continui e veloci cambi campo. Una partita emozionante, dove ogni giocatore da il meglio, trascendendo i propri limiti. una partita non solo tra de squadre ma al contempo tra i singoli giocatori e di questi contro loro stessi. Ogni passaggio, ogni tiro è una resa dei conti con il proprio passato e con la propria vita.

Lo sport è, come spesso accade, metafora di vita. Oltre ad essere passione diviene occasione di riscatto come ad esempio per l’ex teppista Mitsui, un palcoscenico per provare il proprio valore, sfida contro i propri limiti, questione di vita, resa dei con sé stessi. Il basket è tutto ma allo stesso tempo niente. Inoltre da sempre la forza di Slam Dunk è da sempre la caratterizzazione dei personaggi. Ogni giocatore ha una storia da raccontare, un motivo per cui dare il meglio.

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Playmaker n° 1

The First Slam Dunk

Non è un caso quindi che il protagonista assoluto del film sia Ryota Miyagi, il playmaker dello Shohoku. Da fulcro del gioco a fulcro della storia. Il film inizia con l’infanzia del personaggio ad Okinawa, dove si è formato giocando a basket contro il talentuoso fratello. Un’infanzia non facile, fatta di confronti con un fenomeno, dove ha dovuto faticare per far capire (e capire) di essere un giocatore unico.

Testa calda ed imprevedibile, riversa queste sue caratteristiche nel gioco, che unite alla sua agilità e rapidità ne fanno un giocatore di alto livello. Un ragazzo che supera tutte le difficoltà che la vita e il gioco del basket gli mettono davanti con una determinazione incredibile. Proprio il saper superare le difficoltà è uno dei pilastri del film. Che sia un problema personale o un avversario, non ci si deve mai dare per vinti.

Una determinazione che però non sempre Ryota riesce a tirare fuori da solo e Inoue ci ricorda come spesso la forza ce la fornisce chi è vicino a noi. Per il playmaker, oltre al ricordo del fratello, le sue colonne sono l’allenatore Anzai e la manger del club Ayako, i primi a credere nel suo talento. Il primo gli ricorda che “questo è il tuo palcoscenico“, la seconda che lui è il playmaker n° 1.

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The Fisrt Slam Dunk, emozioni a non finire

The First Slam Dunk

The First Slam Dunk è un film che colpisce per il suo riuscire a portare lo spettatore nel pieno della storia. Alternanza tra la partita e flashback che mi mostrano momenti inediti dei personaggi. Un mix di frenesia e calma, proprio come la vita. Una montagna russa di emozioni che non può lasciare indifferenti. Grazie ad una buona sceneggiatura Takehiko Inoue riesce a raccontare una partita avvincente e piena di tensione, fatta di sudore e lacrime.

Convincente anche la regia di Takehiko Inoue, al suo debutto come regista. Il mangaka riesce a raccontare al meglio partita, situazioni e personaggi, portando lo spettatore direttamente in campo. Soffermandosi spesso sui dettagli e le espressioni dei giocatori ci fa sentire uno di loro. Per quanto riguarda l’animazione 3DCG se inizialmente risulta straniante, col passare dei minuti ci si rende conto come sia la tecnica migliore per raccontare l’intera vicenda. Menzione d’onore per la colonna sonora rock, che richiama la velocità della partita.

Sicuramente The First Slam Dunk è un prodotto rivolto maggiormente ai fan del manga, i quali comunque si troveranno davanti ad un’esperienza nuova presentando il film differenze con l’opera originale, ma è al contempo molto godibile anche a chi non conosce Slam Dunk, che si troverò davanti da un anime sportivo a dir poco avvincente. Assolutamente da vedere.

The First Slam Dunk al cinema con Anime Factory.

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Emanuele Bianchi

Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, negli anni ho collaborato con varie testate web di cinema. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. Co-Fondatore di PopCorn Society.

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