Air – La storia del grande salto: nascita di un’icona
Era il 1985 quando la Nike metteva in commercio il primo paio di Air Jordan, scarpe da basket destinate a diventare un’icona. Primo esempio di signature shoes (scarpe realizzate su misura per uno specifico atleta), ancora oggi sono tra le scarpe più amate ma quello che pochi sanno è il processo creativo dietro la loro nascita. A raccontare l’incredibile storia del matrimonio commerciale tra la multinazionale e il giocatore di basket il film Air – La storia del grande salto.
Scritto da Alex Convery e diretto da Ben Affleck il vede vede protagonisti Matt Damon, Jason Bateman, Chris Tucker, Chris Messina, Marlon Wayans, Viola Davis, Matthew Maher, Julius Tennon e lo stesso regista nei panni del CEO della compagnia di calzature.
Alla ricerca di una stella
Sonny Vaccaro (Matt Damon) è un manager della Nike esperto di basket ed il suo compito è trovare giovani e promettenti giocatori dell’NBA da ingaggiare come sponsor. Un lavoro non facile visto che il mercato delle scarpe da basket dominato da Adidas e soprattutto Converse, che ha sotto contratto giocatori come Larry Bird e Magic Johnson.
Per cercare di risollevare la divisione basket, molto vicina alla chiusura, Sonny decide di puntare tutto su Michael Jordan, astro nascente dell’NBA. Inizia così per il manager ed i suoi colleghi Rob Strasser (Jason Bateman), Vicepresidente del Marketing della Nike, e Peter Moore (Matthew Maher), designer Nike, dare vita ad una scarpa capace di convincere il giocare dei Chicago Bulls a firmare con loro. Un’impresa non facile.
Tenacia e persuasione
Air – La storia del grande salto è il classico film che mette in mostra una storia incredibile destinata a diventare leggenda e a sovvertire le regole del gioco fino ad allora in auge. La buona sceneggiatura di Alex Convery porta sullo schermo una storia di tenacia e persuasione. Una vicenda in cui il giocatore protagonista punta tutto su un unico tiro sul suono della sirena riuscendo a fare canestro quando tutto sembrava perduto.
Il Sonny Vaccaro interpretato da un Matt Damon in ottima forma è un anticonformista che decide di fregarsene delle regole seguite da tutti fino ad allora e di agire senza uno schema preciso. Muovendosi sul filo del rasoio e rigirando a suo favore le frasi che gli vengono dette riuscirà a vincere la partita più dura. Ovviamente facendo infuriare tutti – in particolare il manager di Jordan, interpretato da un brillante Chris Messina – ma lasciandoli anche di stucco.
Perché il film mette in mostra come non solo non si vince senza prendersi qualche rischio ma in particolare come i rapporti umani siano alla base di tutto. È proprio relazionandosi con i genitori di Jordan, in particolare con la madre Deloris che ha il volto di una sempre meravigliosa Viola Davis, che il manager Nike riuscirà quanto meno a farsi ascoltare dal giocatore. Sonny punta dritto al cuore e lo fa con sincerità disarmante.
Nascita di un’icona
Il film il più classico dei talky movie, si parla tanto e non potrebbe essere altrimenti. È un film in cui ogni singola parola conta ed ha un valore magico. Perché è inutile negarlo le parole possono spostare le montagne (in questo caso un ragazzo di 2 metri). Tra riunioni e cene con vecchi amici assistiamo a tutte le tappe della nascita di una scarpa iconica. Air – La storia del grande salto nonostante i fiumi di parole riesce ad intrattenere e lo fa alla grande, grande ad una sceneggiatura dai dialoghi frizzanti, taglienti e spesso divertenti (non mancano battute e situazioni che faranno ridere di gusto).
Un film che trasuda anni ’80 ad ogni secondo, non è un caso che Air si apra con spezzoni dei momenti che hanno fatto la storia del decennio sulle note di Money For Nothing dei Dire Straits. Un decennio rivoluzionario che ha nelle Air Jordan uno dei suoi simboli e che diventa quindi metafora per raccontare un periodo dove gli azzardi erano all’ordine del giorno e che sono stati capaci di cambiare la storia per sempre. Perché le scarpe ideate da Pete Moore sono state le prime ideate attorno e per un giocatore di basket e l’accordo raggiunto tra Nike e Michael Jordan ha cambiato per sempre le regole del marketing e la multinazionale stessa.
Un film che oltre all’ispirato cast – le scene con i soli Viola Davis e Matt Damon valgono il prezzo del biglietto – e alla buona sceneggiatura, ha nella regia di Ben Affleck uno dei punti di forza. Il regista torna alla grande riuscendo a portarci nel pieno di una storia incredibile ed avvincente, decidendo di non far vedere mai Michael Jordan, che resta sempre sullo sfondo, come un’ombra che assiste da dietro le quinte.
In conclusione Air – La storia del grande salto è un film divertente ed avvincente, un biopic che racconta un momento particolare della vita di un risoluto dirigente capace di rivoluzionare il marketing ed il basket. Ma è anche e soprattutto la storia della nascita di un’icona che ha segnato un’epoca e capace di conquistare ancora oggi. Perché alla fine “Una scarpa è solo una scarpa fino a quando qualcuno non la indossa”.
Air – Il grande salto al cinema dal 6 aprile con Warner Bros..