The Disaster Artist: la storia del film più brutto mai realizzato
Il 27 giugno del 2003 usciva nei cinema americani The Room, film indipendente scritto, diretto, interpretato e prodotto da Tommy Wiseau, al debutto come regista. Considerato uno dei film peggiori mai realizzati e definito “il Quarto potere dei film brutti”, la pellicola con il tempo è divenuto un vero e proprio cult, tanto da riempire le sale americane alle proiezioni di mezzanotte. Il lungometraggio è la massima espressione di un brutto film che nonostante tutto riesce a conquistare il pubblico, anche se il motivo di tale successo non rispecchia per il niente le intenzioni del regista.
A distanza di quindici anni dalla sua uscita, The Room riesce ancora a far parlare di sé e ad affascinare gli spettatori. Motivo di tale “successo” è da ricercarsi senza dubbio nell’involontaria comicità della pellicola, che si avvale di una trama inesistente con sottotrame non sviluppate o non spiegate, di errori di continuità e pessima recitazione.
A distanza di tre lustri nel 2017 è arrivato al cinema la storia della sua realizzazione nella commediaThe Disaster Artist. Diretto ed interpretato da James Franco il film è tratto dal libro The Disaster Artist: My Life Inside The Room, The Greatest Bad Movie Ever Made scritto da Greg Sestero, co-protagonista di The Room ed amico di Wiseau. Al suo fianco troviamo il fratello Dave Franco e una lunga lista di cammeo di attori tra cui Seth Rogen (Sausace Party), Josh Hutcherson (la saga di Hunger Games), Alison Brie, Bryan Cranston (L’ultima parola, Power Rangers), Zac Efron (Baywatch) e molti altri.
La strada verso il successo
Raccontare il tragicomico dietro le quinte di un film divenuto culto, è questo l’intento di The Disaster Artist. Partendo con interviste ad attori e registi di Hollywood che dicono la loro su The Room, si viene catapultati nell’America di fine anni ’90 dove ci vengono presentati i due protagonisti della vicenda: lo sfrontato ed enigmatico Tommy Wiseau e il timido e bello Greg Sestero.
Il film ci mostra quindi la nascita di un’amicizia tra due ragazzi molto diversi tra loro, ma che condividono lo stesso sogno: diventare star di Hollywood. Così assistiamo al loro incontro al corso di recitazione e al successivo trasferimento a Los Angeles, in cui iniziano a muovere i primi passi nello show business.
Nella prima parte di The Disaster Artist il regista si focalizza principalmente sui due protagonisti e sul loro carattere. Da una parte l’enigmatico e stralunato Tommy Wiseau, un ragazzo misterioso di cui non si sa nulla a parte il nome, che vive in un mondo tutto suo e che fa qualsiasi cosa che gli passi per la testa. Dall’altra il pavido Greg Sestero, che ha dalla sua talento e bellezza. Due mondi molto diversi tra loro che riusciranno in qualche modo a non esplodere.
Quello si instaura tra i due protagonisti è un sincero rapporto di amicizia, che li porterà a cercare fortuna nella Città degli Angeli e a spronarsi a vicenda, anche nei momenti bui. Sarà proprio per uscire dall’impasse in cui si trovano che decidono di girare un loro film.
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The Disaster Artist, storia di un cult
Nella seconda parte del film si entra finalmente nel vivo della vicenda. Dopo aver concluso la stesura della sceneggiatura, inizia per Sestero e Wiseau l’inizio della produzione del film, ed è qui che The Disaster Artist dà il meglio di sé.
James Franco segue passo passo la realizzazione di The Room portando lo spettatore dietro le quinte e facendolo divenire un membro della crew. Ricreando nei minimi particolari le scene girate, i molti errori, le assurdità ed i litigi, la commedia riesce a far ridere di gusto, grazie all’assurdità delle situazioni realmente accadute. Una pellicola che riesce a dare vita all’incredibile produzione di un cult in cui aneddoti e assurdità ne sono la spina dorsale.
Pregio del film è senza dubbio l’interpretazione dei due protagonisti. James e Dave Franco sono perfetti nel ruolo di Wiseau e Sestero. In particolare il primo restituisce al meglio la stravaganza e la voglia di combattere la solitudine del cineasta. Mostra come nonostante Wiseau fosse privo di talento, riesca tramite il cinema a comunicare il suo desiderio di essere accettato per quello che è e che spesso per realizzare i propri sogni si debba contare solo su sé stessi.
Nonostante il film non mostri il più classico del dietro le quinte con le varie interazioni tra i reparti della produzione, The Distare Artist riesce appieno nel suo intento. Mostrando i momenti più comici o surreali della realizzazione di The Room, il film è sostanzialmente un collage di eventi che si sofferma sulle scene più famose del film di Wiseau. Un susseguirsi di stranezze e divertimento che non potrà che far ridere.
Riverente omaggio
The Disaster Artist è un film che tratta con riverenza, empatia e divertimento non solo un film brutto ma soprattutto il suo artefice. Franco non imita e deride Wiseau, diventa il misterioso attore/regista in tutto e per tutto. L’attore di Palo Alto riesce ad interpretare e restituire al meglio tutta la passione, l’inquietudine e l’incapacità artistica dell’artefice di The Room, omaggiandolo ed esaltandolo in tutta la sua particolarità. Una commedia capace quindi di divertire e far divertire, ponendo l’accento sul sistema Hollywood, incapace di accettare le stravaganze degli (aspiranti) attori, e il mistero che ancora oggi avvolge Tommy Wiseau.
In conclusione The Disaster Artist è un omaggio ad un film di cult, al suo ideatore e realizzatore e a tutti coloro che ci hanno lavorato. Da gustare la fine in cui le scene originali sono affiancate a quelle rigirate per la commedia, che se da una parte è l’autoesaltazione di Franco per sé stesso, dall’altra serve a far capire come tutto quello che abbiamo visto sia vero.