Drive: storia di un antieroe moderno tra vendetta e redenzione

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Nel 2011 il regista Nicolas Winding Refn, già noto per la trilogia di Pusher, Bronson e Valhalla Rising, si faceva conoscere al grande pubblico grazie a Drive. Presentato al Festival di Cannes 2011, il film vinse meritatamente il Premio alla migliore regia. Inoltre ha determinato la consacrazione di Ryan Gosling.

Driver (Ryan Gosling, La La Land, First Man) non è solo un esperto meccanico e stuntman cinematografico, è anche e soprattutto un autista per rapinatori che ne richiedono le doti di pilota per avere una via di fuga una volta portato a termine il colpo. Conosce e si innamora di Irene (Carey Mulligan), sua vicina di casa, e inizia a prendersi cura di suo figlio Benicio. Ma Irene è sposata e quando il marito, Standard (Oscar Isaac), torna a casa una volta uscito di prigione, la situazione precipita. L’uomo infatti è in debito con dei criminali che minacciano lui e la sua famiglia, e il Driver per proteggere Irene e Benicio decide di aiutarlo per la rapina che dovrebbe sistemare le cose. Ma gli eventi prendono una piega inaspettata.

Antieroe moderno

Drive

Tratto dall’omonimo romanzo di James Sallis il film traspone sullo schermo una storia che sin dai primi minuti coinvolge lo spettatore e lo porta dentro alla vita del protagonista, un taciturno Ryan Gosling, e all’escalation di violenza che lo vedrà protagonista. Un James Dean post moderno chiuso in se stesso, in un mondo cui nessuno ha accesso – se non per un breve periodo la ragazza di cui si innamorerà – fatto di tanti silenzi e pochissime parole. Un ragazzo dal passato misterioso, dalla determinazione di ferro e dalla fiducia in se stesso incrollabile, capace di tutto pur di salvare chi ama.

Drive è film che pone l’accento su la vita di un uomo che per tenersi impegnato accetta di fare un lavoro poco pulito. Un uomo che è ancora alla ricerca di se stesso e che per un periodo, per quanto breve, riesce a trovarsi e a trovare la felicità, perché in fondo solo l’amore è in grado di salvare qualcuno dalla disperazione, dal nulla e dall’autodistruzione. Una storia di vendetta e redenzione che porterà il protagonista dal vuoto esistenziale alla felicità, per poi condurlo lentamente ed inesorabilmente verso l’inferno, costringendolo a compiere azioni brutali ma necessarie. Un antieroe moderno costretto a tirare fuori tutta la ferocia di cui è capace e di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

Un film elettro-pop

Drive

Un film che grazie all’ottima regia di Nicolas Winding Refn riesce a catturare lo spettatore e a portarlo nel vivo dell’azione attraverso le lunghe inquadrature, che si soffermano sui momenti e gli sguardi più significativi dei protagonisti. Una grande attenzione per i dettagli, che sono la parte più importante della storia. Una pellicola in cui non mancano scene ad alta tensione, come le rapine, la scazzottata in ascensore o l’adrenalinico inseguimento a bordo di una potente Ford Mustang.

Ruolo cruciale ha la colonna sonora, affidata Cliff Martinez, la quale ha il pregio di riuscire a rendere ancora più intense le scene chiave del film e il cui sound elettro-pop si sposa alla perfezione con l’atmosfera cupa e malinconica della pellicola.

Punto di forza, oltre alla coinvolgente colonna sonora e alla regia di Refn, è sicuramente il cast. Ryan Gosling e Carey Mulligan sembrano nati per i rispettivi ruoli di pilota taciturno e fragile ragazza della porta accanto. Oscar Isaac e Bryan Cranston sono ottimi nei ruoli di due uomini cui la vita chiede il crudele conto per i loro errori. Infine Ron Perlman e Albert Brooks sono due spietati e cinici boss malavitosi in gran forma.

Drive è un thriller/noir che sin dai primi minuti ipnotizza lo spettatore e che lo inchioderà allo schermo fino alla fine guidandolo in una storia in cui romanticismo, malinconia e violenza si uniscono alla perfezione. Adrenalinico.

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Emanuele Bianchi

Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, negli anni ho collaborato con varie testate web di cinema. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. Co-Fondatore di PopCorn Society.

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