Artemis Fowl: il disastroso e dimenticabile live action Disney

Artemis Fowl: il disastroso e dimenticabile live action Disney
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Artemis Fowl è il protagonista dell’omonima serie di romanzi fantasy ideati dallo scrittore irlandese Eoin Colfer. Composta da otto libri, la saga vede protagonista Artemis Fowl II, dodicenne genio del crimine che scopre l’esistenza di un mondo sotterraneo popolato da creature fantastiche. Visto il successo dei libri, era solo questione di tempo il fatto che le avventure del dodicenne fossero trasposte al cinema, o meglio in streaming. Prodotto da Disney (in collaborazione con TriBeCa Productions) e diretto da Kenneth Branagh, il live action di Artemis Fowl sarebbe dovuto arrivare nei cinema il 20 settembre 2020, ma vista la pandemia di Coronavirus il film è stato distribuito direttamente in esclusiva su Disney+.

Protagonisti del film sono i giovani Ferdia Shaw e Lara McDonnell, rispettivamente nei panni di Artemis Fowl II e l’elfa Spinella Tappo. Al loro fianco troviamo Nonso Anozie (Domovoi Leale), Josh Gad (Bombarda Sterro), Judi Dench (Comandante Tubero) e Colin Farrell (Artemis Fowl I).

Alla scoperta di un mondo fantastico

il cast di Artemis Fowl,

Artemis Fowl II è un intelligente ragazzo di dodici anni che vive con il padre, Artemis Fowl I, nella loro villa in Irlanda. Il ragazzo ha imparato dal padre tutto ciò che c’è da sapere sul folklore della loro terra. O almeno è quello che il ragazzo crede, perché quando durante uno dei suoi viaggi d’affari il padre scompare, il dodicenne verrà a conoscenza di un mondo popolato da creature da tutti creduti solo dei miti. Infatti Fowl Sr. è stato rapito da una losca figura incappucciata che darà al ragazzo tre giorni per recuperare l’Aculos, un potente artefatto.

Inizierà così per Artemis Fowl una caccia al tesoro contro il tempo per trovare il misterioso oggetto. Come se non bastasse sulle tracce dell’Aculos vi è anche la LEP, la polizia del mondo fatato. Inizierà così uno scontro tra Artemis e il mondo fatato, poiché sono entrambi convinti che l’altro possegga l’oggetto che cercano. Riuscirà il giovane genio a trovare il potente artefatto e a liberare suo padre?

F4, basito

una scena di Artemis Fowl,

Spesso la trasposizione cinematografica di un romanzo risulta deludente. Artemis Fowl non solo conferma la regola, ma rientra anche in quell’elenco di film che lasciano a bocca aperta. In senso negativo. Il film infatti è uno dei peggiori realizzati dalla Disney e di questo scarno anno cinematografico. Tolti i primissimi minuti introduttivi, che mettono un minimo di curiosità, la storia raccontata non riesce minimamente ad intrattenere o divertire. È un’insieme di eventi che si susseguono senza un vero filo logico e senza la minima emozione. Siamo davanti ad un’accozzaglia di idee mescolate in modo disordinato e discontinuo.

Una storia dove i personaggi non sono minimamente caratterizzati od approfonditi. È impossibile immedesimarsi o empatizzare con loro, figure bidimensionali senza personalità. Più passa il tempo più si ha la sensazione che a scrivere la sceneggiatura del film siano stati i tre sceneggiatori di Occhi del Cuore della serie Boris, andando avanti a forza di F4 ed idee astruse. Ne è un esempio lampante il protagonista, presentato come genio del crimine ma che fa tutto tranne che cose geniali o criminali. Artemis Fowl è un semplice ragazzino che idea un piano tutt’altro che geniale e che ha molta fortuna. Il cosiddetto show don’t tell – cioè mostra non raccontare – viene del tutto sbriciolato. Ci viene spiegato che il ragazzo è un genio del crimine ma non ci viene mostrato nulla di questo suo aspetto.

Inoltre il film Disney manca di magia. Il mondo di sotto non ha niente del mondo incantato che ci si aspetterebbe di vedere. Siamo davanti a personaggi con orecchie a punta e armi tecnologiche, nulla di più. A tutto ciò si deve aggiungere un altro grande difetto, ovvero il non aver saputo sfruttare la bellezza dell’Irlanda. Il Paese in cui si svolge la storia viene presentato solo tramite una fugace panoramica che mostra la spiaggia, il mare e la scogliera. Quello che avrebbe potuto essere un personaggio a tutti gli effetti, viene a mala pena mostrato.

Artemis Fowl, dimenticabile disastro

Colin Farrell in Artemis Fowl

Purtroppo la trasposizione di Artemis Fowl è tutt’altro che riuscita. Il film diretto da Kenneth Branagh è il classico film della domenica, quello da vedere distrattamente quando fuori piove o mentre si fa altro. Una vicenda quella del giovane genio che manca di pathos ed emozioni, dove ci si annoia da subito e in cui il colpo scena è il grande assente. Senza dimenticare l’irritante ed onnipresente voice over che spiega tutto, senza lasciarci un minimo di immaginazione.

Un disastro costato milioni di dollari che non solo farà arrabbiare i fan della saga letteraria – completamente stravolta – ma che lascerà confusi tutti gli altri. Un film vuoto, senza capo né coda il cui unico merito sono i titoli di coda. A fine film si giunge con difficoltà, complice anche la recitazione legnosa del cast, incapace di trasmettere le emozioni dei personaggi o di immedesimarsi in loro.

Artemis Fowl è un film dimenticabile in tutto e per tutto. Una trasposizione incapace non solo di rendere fede al materiale originale ma di intrattenere il pubblico. Una storia tutt’altro che coinvolgente, dove le scene d’azione sono confusionaria e per niente avvincenti. 95 minuti di nulla. Fuggite, sciocchi.

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Emanuele Bianchi

Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, negli anni ho collaborato con varie testate web di cinema. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. Co-Fondatore di PopCorn Society.

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