A Working Man: tutto per la famiglia

Jason Statham torna al cinema e lo fa con il ruolo a lui più congeniale, ovvero quello di un ex militare che conduce una vita tranquilla ma che sarà costretto a tornare in azione per aiutare persone a lui vicine. Schema che segue pedessiquamente A Working Man, film scritto a quattro mani da Sylvester Stallone e David Ayer e diretto da quest’ultimo. Nel cast troviamo anche Michael Peña, Arianna Rivas, Isla Gie, David Harbour, Jason Flemyng, Noemi Gonzalez, Emmett Scanlan, Maximilian Osinski e Alana Boden.
Protagonista della vicenda è Levon Cade, un ex agente Black Ops dei Royal Marines che ora vive in america e lavora come capo cantiere di una società di costruzione a conduzione familiare. Una vita tranquilla ma non per questo facile, infatti vede la figlia solo un giorno a settimana. La sua routine verrà stravolta quando Jenny Garcia, la figlia dei suoi datori di lavoro, scompare. Deciso ad aiutare i Garcia, che ritiene la sua seconda famiglia, Levon tornerà nuovamente in azione ed userà tutte le sue abilità per riportare Jenny a casa.
A Working Man, mai stuzzicare Jason Statham
Un detto dice “squadra che vince non si cambia“, formula che può benissimo essere accostata al cinema che ripropone la stessa forumula vincente in più film. Quindi dopo The Beekeeper ecco nuovamente David Ayer a dirigere e Jason Statham ad entrare in azione. Come nel film precedente anche in A Working Man troviamo un ex militare che ora vive una vita tranquilla ma che sarà costretto dalle circostanze a tornare in azione. E che azione.
Se l’action movie funziona è soprattutto grazie a Jason Statham, vera icona del cinema action, più che a suo agio nei panni del duro dal cuore d’oro. L’attore inglese come sempre si diverte a dare vita a questi personaggi e lo fa usando tutta la sua fisicità e la sua ironia. Proprio quest’ultima è uno degli elementi che non solo contraddistinguono tali film ma che smorzano quel minimo la tensione e riescono a far ridere e divertire di gusto.
Insieme a lui troviamo attori che hanno il giusto physique du rôle e la giusta faccia tosta per interpretare criminali senza scrupoli e pericolosi ma con quel tocco di ridicolaggine che li fa essere anche esilaranti. Su tutti Emmett Scanlan e Eve Mauro, più che credibili nei loro ruoli.
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Tutto per la famiglia
A Working Man è l’ennesimo film che mette in scena una vicenda in cui il protagonista fa tutto per la famiglia, che sia di sangue o acquisita. Una vicenda che unisce anche il dramma personale di Levon, la cui vita è stata sconvolta dalla scomparsa della moglie e per cui si sente responsabile. Un element questo che appesantisce un po’ la trama e allunga troppo il tutto. Una mezz’ora di meno non avrebbe guastato.
La sceggiatura scritta da Stallone ed Ayer a volte si perde aggiungendo elementi che stonano o cercando di infarcire il tutto con un’indagine che si incarta su sé stessa ma che comunque riesce ad essere interessante quanto basta. In fondo in questi tipo di film la trama è l’ultima cosa che interessa.
È proprio quando il film non si concentrata sulla trama ma sull’azione che da il meglio di sé. Le scene action sono adrenaliniche, piene di tensione, divertenti ed ironiche. Combattimenti corpo a corpo, sparatorie ed esplosioni abbondano e quando ci sono non ci si annoia mai. A Working Man è un film capace di intrattenere a dovere. Consigliato ai fan di Jason Statham e agli amanti degli action coatti.
A Working Man al cinema dal 10 aprile distribuito da Warner Bros..