Rampage – Furia animale: azione e creature supersize

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Dopo avergli fatto affrontare i pericoli di un’isola sperduta in Viaggio nell’isola misteriosa e averlo messo al centro di un terremoto di magnitudo 9,1 in San Andreas, il regista Brad Peyton torna a collaborare per la terza volta con Dwayne Johnson in Rampage – Furia animale. Come deducibile dal titolo, il film prende ispirazione dall’omonimo videogioco arcade anni ’80, in cui tre animali giganteschi seminavano distruzione. Del videogioco nel film viene sfruttata la promessa, per svilupparvi intorno una trama che non poteva che abbracciare il genere action come anche il filone dei monster movie.

Sinossi

Dwayne Johnson in Rampage - Furia animale

La premessa di Rampage è (fanta)scientifica. Un esperimento genetico trasforma per errore il gorilla silverback albino George (realizzato con un mix di CGI e motion capture dietro la quale c’è l’attore Jason Liles) in una creatura enorme e fuori controllo. A preoccuparsi della sorte di George è Davis Okoye (Dwayne Johnson, Baywatch, Jumanji – Benvenuti nella giungla), un primatologo che con il gorilla ha un profondo legame e che vuol capire cosa sia successo. La situazione peggiora quando si scopre che altri due animali hanno subito la stessa mutazione di George.

Quest’ultimo, un gigantesco lupo e un mastodontico coccodrillo, inizieranno a seminare morte e devastazione fino al loro arrivo a Chicago. Qui si trovano i due miliardari (Malin Akerman e Jake Lacy) che hanno organizzato il disastroso esperimento. Ad aiutare Davis nel suo tentativo di salvare George e porre fine alla distruzione catastrofica causata dai tre animali, ci sarà la genetista Kate Caldwell (Naomie Harris). Mentre l’ambiguo Agente governativo Harvey Russell (Jeffrey Dean Morgan) sorveglierà i loro progressi.

Un action ibrido

una scena di v

Se cercate originalità in Rampage – Furia animale, non ne troverete, ma a qualcuno può andare bene così. Il film segue da manuale tutte le tappe degli action movie hollywoodiani in cui esperimenti scientifici vanno a finire molto molto male. Dai militari “testosteronici” pieni di boria alla devastazione totale che non può che colpire una città piena di palazzoni. Il fattore “novità” in questo caso dovrebbe essere il desiderio del protagonista non tanto di abbattere i mostruosi animali, quanto di salvare uno di essi.

Con The Rock al centro dell’azione – una volta tanto occupato a combattere qualcuno ben più possente di lui – quel che si richiede non è certo verosimiglianza, né una trama finemente elaborata. Eppure il senso di già visto – e già visto meglio altrove – è fin troppo imperante. Così come Rampage non riesce a svolgere fino in fondo nemmeno il suo ruolo di film scacciapensieri infarcito di combattimenti tra mostri stile kaijū e ironia. Colpa è la sua natura ibrida. Incerta se virare dalle parti dell’action “serio” (vedi la costante musica drammatica e le scene affettuose con George al limite dello zuccheroso), o da quelle del giocattolone hollywoodiano, dove ciò che importa è veder distrutte cose e persone, con immancabili battutine alla The Rock.

The Rock non basta

Jeffrey Dean Morgan in Rampage - Furia animale

A tratti divertente a tratti piuttosto noioso, Rampage – cosa ancor più grave – sfoggia una CGI (a cura della Weta Digital) spesso grossolana. In cui l’evidente finzione degli animaloni supersize abbatte con forza la sospensione dell’incredulità.

Rimane certo il piacere di vedere The Rock in azione, fascinoso e pieno di humor e autoironia come da copione, a cui si aggiunge l’adorabile faccia da schiaffi di Jeffrey Dean Morgan. Come anche la catartica soddisfazione che dà ai fan del genere osservare grossi mostri scatenare la loro furia e combattere come se di vite di riserva ne avessero 100. Purtroppo comunque poco, per promuovere un film che viste le premesse poteva dare molto di più e invece si ferma a metà in quanto a divertimento, tecnica e racconto.

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Giorgia Lo Iacono

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