Il Corvo: un remake senz’anima
Era il 1988 quando veniva pubblicato il primo numero de Il Corvo, fumetto scritto e disegnato da James O’Barr. Divenuto in poco tempo un grande successo della scena underground americana, nel 1994 arriva l’adattamento cinematografico. A dirigere il film troviamo Alex Proyas, mentre ad interpretare il protagonista Erica Draven è Brandon Lee. Un film che è divenuto un cult in breve tempo e che è anche tristemente ricordato per essere stato l’ultimo girato da Lee, morto tragicamente sul set.
Ora distanza di ben trent’anni, dopo una serie TV con Mark Dacascos (Double Dragon, il live action di Saint Seiya) e ben tre sequel, la tragica storia di Eric e Shalley torna sul grande schermo con un remake, che sin dal suo annuncio ha fatto storcere molti masi. A dirigiere questa nuova versione è Rupert Sanders e vede protagonisti Bill Skarsgård, FKA Twigs e Danny Huston.
Sinossi
Eric Draven e Shelley Webster si conosco in un centro di recupero, dove entrambi sono ricoverati. Il primo per sfuggire alla sua difficile infanzia, la seconda per sfuggire agli uomini del perfido dello spietato Vincent Roeg, di cui conosce l’oscuro segreto. Tra i due è amore a prima vista e desiderosi di riprendere in mano le loro vite e di vivere liberamente il loro amore decidono di fuggire. Per i due inizia così una nuova vita all’insegna della spensieratezza.
Ma la felicità per i due dura molto poco. Rintracciati dagli uomini di Roeg, verranno brutalmente uccisi. Quando ad Eric viene data la possibilità non solo di salvare la sua amata Shelley sacrificando sé stesso, ma di vendicarsi dei loro assassini, inizierà una feroce vendetta che non conosce pietà. Un cammino fatto di brutalità e sangue e che lo porterà a scontrarsi con Roeg e a compiere così il suo destino.
Il Corvo, film senz’anima
Decidere di produrre e girare il remake di un cult non è mai facile, ma di certo non è un’impresa impossibile, soprattutto se si ha una buona sceneggiatura. Quindi dare vita al remake de Il Corvo è stata si un’operazione rischiosa ma che poteva essere anche interessante e soprattutto fattibile, visto che si ha un fumetto su cui basarsi. La verità è che il film scritto a quattro mani da Zach Baylin e William Josef Schneider fa acqua da tutte le parti.
Per quanto il film di Alex Proyas del 1994 non sia perfetto, aveva dalla sua non solo quell’atmosfera dark e malinconica che contraddistingueva il fumetto da cui è tratto, ma aveva anche una poesia di fondo che a distanza di tre decadi riesce ancora ad emozionare. Una favola oscura di vendetta ed amore tragico che da sempre riesce a colpire dritto al cuore dello spettatore. Tutti elementi assenti in questa nuova versione.
Il film diretto da Rupert Sanders è completamente sprovvisto di tutti gli elementi che hanno decretato il successo del fumetto prima e del film poi. In questa nuova versione non solo manca completamente l’atmosfera dark gotica che è da sempre uno dei cardini della storia, ma soprattutto viene a mancare il pilastro fondamentale: l’amore puro tra Eric a Shelley. Se Alex Proyas era riuscito con pochi flashback a restituirci due giovani innamorati della vita, di loro stessi e l’uno dell’altro, Sanders fallisce miseramente.
In questo nuovo Il Corvo, nonostante la prima mezz’ora sia praticamente interamente dedicata ai due protagonisti, non solo si ha una briciola di amore e complicità, ma ai due non ci si affeziona minimamente. I nuovi Eric e Shelley più che due ragazzi perdutamente innamorati sono due disadattati che non hanno trovato nulla di meglio da fare che passare il tempo insieme, devastando case di amici mentre scolano champagne e fumano sigarette.
Una vicenda questa dove quindi non solo manca ma viene completamente sbriciolato il fondamento di amore puro, viene completamente a mancare il motore dell’azione. Se nel 1994 l’Eric di Brandon Lee non ha mai avuto dubbi sul suo amore per Shelley, quello di Bill Skarsgård è fin troppo dubbioso. Un dubbio che quindi fa crollare tutto l’assunto principale della narrazione che trasforma il film in una storia di salvezza e non di vendetta.
Villain anonimi
Se remake de Il Corvo non funziona lo si deve non solo ad una vicenda noiosa e scialba, con atmosfere tutt’altro che dark e quindi non consone alla storia, ambientata in una città fin troppo lucente e troppo poco vissuta e decadente. Ma anche e soprattutto ai villain. Sono i villain uno dei tasti dolenti del film, il più dolente. Se non 1994 avevamo Tin Tin , Fun Boy, Mickey e T-Bird guidati dallo spietato Top Dollar (interpretato da un magnetico Michael Wincott), tutti villain con una personalità ed un’aura di malvagità che li contraddistingueva da subito, qui abbiamo il nulla.
I nemici che deve affrontare Eric in questo remake sono anonimi, sono gli scagnozzi senza nome che abbondano nei film action e che servono solo per aumentare il conteggio delle uccisioni, che qui avvengono praticamente tutte in un’unica scena coreografata non benissimo che richiama la saga di John Wick. Non sappiamo nulla di loro, se non per chi lavorano. Non hanno un background, sono semplici pedoni. Se non ci fossero stati non sarebbe cambiato nulla, solo il numero dei morti nel film.
Discorso simile per Vincent Roeg, interpretato da Danny Huston. Uomo di affari spietato, presumibilmente colto ed amante della musica classica (un cliché), non si capisce quale sia il suo fine ultimo. Un villain senza scopo (se non quello di vivere in eterno), né passato, con un potere soprannaturale che lo metto sullo stesso piano di Eric e quindi lo scollega dalla realtà, quella realtà a cui era ben ancorato Top Dollar. Un villain che non incute timore o rispetto ma solo dubbi, perplessità ed incertezze. Soprattutto perché passa le serate a spazzolarsi i capelli come Melissa P..
Per quanto Il Corvo sia una storia dove abbondano elementi soprannaturali, al contempo ha avuto sempre una solida base nel reale. Per quanto Eric diventi un angelo vendicatore, la sua sofferenza emotiva e fisica sono reali, il suo amore per Shelley è reale e tangibile, la città in cui si muove e i suoi nemici lo sono. Il tutto è ben ancorato alla realtà, àncora che viene meno in questo remake, dove tutto è fin troppo aleatorio e superficiale.
In conclusione Il Corvo è un film che non riesce minimante e riproporre le atmosfere dark, l’amara vendetta per un amore spezzato troppo presto e villain iconici. Un remake che non è riuscito a cogliere il senso ultimo dell’opera originale, portando sul grande schermo una vicenda insipida e senz’anima. Con attori che non ci hanno mai creduto veramente. Dimenticabile.
The Crow – Il Corvo al cinema dal 28 agosto distribuito da Eagle Pictures.