Skyscraper: pericolo verticale per Dwayne Johnson

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Dwayne Johnson è da tempo sinonimo di divertimento, esagerazione e trash. L’ex wrestler è ovunque, lanciatissimo nel mondo di Hollywood in cui, sin dal suo primo ruolo da protagonista in Il Re Scorpione del 2002, ha messo in mostra le sue doti atletiche, facilitate senza dubbio da un fisico imponente. Un’attore che in questi anni non si è mai preso troppo sul serio, recitando in molte commedie ed apparendo anche in programmi comici come il Saturday Night Live.

Non è un caso che l’attore sia divenuto in breve tempo un’icona dell’action moderno e per questo richiestissimo. Dopo aver preso parte alla saga di Fast & Furious – dove interpreta il granitico agente Hobbs -, aver prestato la voce al semidio Maui in Oceania, cobattuto trafficanti di droga in Baywatch, aver giocato a Jumanji ed affrontato mostri giganti in Rampage, Dwayne Johnson è pronto per una nuova adrenalinica avventura in Skyscraper.

Sinossi

Skyscraper

Will Sawyer è un ex agente dell’FBI che ha perso una gamba in servizio. Lasciato il bureau, Sawyer è divenuto un esperto di sicurezza. L’ex poliziotto ispeziona e controlla la sicurezza dei grattacieli di tutto il mondo. Un lavoro che lo porta a trasferirsi e a vivere con la sua famiglia nel nuovo sofisticato grattacielo di Hong Kong. L’edificio, noto con il nome di The Pearl, è una mega struttura con all’interno giardini e altri confort ideata come una struttura autosostenibile.

Dopo aver esposto i suoi dubbi sulla sicurezza della futuristica struttura, dei terroristi prendono di mira The Pearl, i quali rapiscono la figlia e la moglie di Will, obbligandolo così ad aiutarli ad ottenere ciò che il grattacielo custodisce e facendo ricadere su di lui la colpa dell’incendio del grattacielo. Riuscirà l’ex agente a salvare la sua famiglia e a ripulire il suo nome?

Pericolo verticale

Skyscraper

Dopo un flashback che ci presenta Will Sawyer, ufficiale della squadra di recupero ostaggi, e ci mostra come il militare ha perso la gamba, ci ritroviamo ai giorni nostri ad Hong Kong. Sono passati 10 e anni e Sawyer è felicemente sposato, padre di due gemelli e gestisce una piccola compagnia che si occupa di sicurezza. Sull’isola l’ex militare è giunto per un lavoro che potrebbe cambiargli la vita. Ma il pericolo è dietro l’angolo. Perché la sua assunzione non è casuale, ma ha un (doppio) scopo ben preciso.

Ecco quindi che dopo un incipit letteralmente esplosivo, il salto temporale ed una veloce analisi della sicurezza del futuristico grattacielo del titolo, si entra nel pieno della vicenda. Tutto prende il via da quello che sembra un banale e casuale furto, il quale rappresenta il primo step di un piano ben preciso, entrato in atto e impossibile da fermare. Se non con l’abbattimento dei nemici. Ovviamente uno ad uno.

Ed è da questo momento in poi che Dwayne Johnson fa quello che sa fare meglio e che i suoi fan si aspettano: botte da orbi, situazioni assurde ed al limite e coattaggine a palate. Tutti elementi che rappresentano la spina dorsale di Skyscraper, action movie capace di intrattenere e divertire. U film il cui pregio maggiore è il non prendersi sul serio, dove non mancano le citazioni a pellicole di genere (su tutti Die Hard – Trappola di Cristallo) e dove l’azione abbonda. 100 minuti quasi ininterrotti di scontri a fuoco, scazzottate ed esplosioni. In cui oltre al possente ex wrestler, torna a combattere anche Neve Campbell, eroina della saga di Scream.

Eroe comune

Skyscraper

Ciò che colpisce in Skyscraper è l’umanità del personaggio interpretato da Dwayne Johnson. A differenza dei ruoli interpretati sinora, Will Sawyer è un uomo comune, con le sue debolezze e tutt’altro che imbattibile. Un uomo che nonostante sia senza una gamba lotterà con tutte le sue forze per salvare la sua famiglia. Un uomo che finirà molte volte al tappeto ma riuscirà sempre a rialzarsi, riuscendo a far divenire la sua protesi un’estensione del suo corpo.

La pellicola scritta e diretta da Rawson Marshall Thurber (Come ti spaccio la famiglia) rientra in quel filone in cui la sospensione dell’incredulità deve essere totale per potersela gustare al meglio. Una vicenda in cui la storia, le sottotrame e le motivazioni dei villain vengono messe in secondo piano rispetto all’azione. Perché ciò che conta non sono i dialoghi o i passaggi di scena, ma l’adrenalina. Tutto è trattato volutamente al minimo.

È innegabile che una sceneggiatura più solida e con un minimo di struttura in più non avrebbe guastato, ma grazie al suo essere volutamente assurdo in determinate scelte, alla distruzione più totale e a momenti ironici che faranno sorridere di gusto, Skyscraper riesce pienamente nel suo intento: divertire senza troppe pretese. Consigliato agli amanti del genere.

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Emanuele Bianchi

Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, negli anni ho collaborato con varie testate web di cinema. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. Co-Fondatore di PopCorn Society.

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