Five Night’s at Freddy’s: cinque notti di noia totale

Five Night’s at Freddy’s: cinque notti di noia totale
Il nostro voto
Il vostro voto (clicca per votare)
[Voti: 0 Media: 0]

Five Night’s at Freddy’s è una serie di videogame ideata nel 2014 da Scott Cawthon. Visto il successo videoludico, era solo questione di tempo che arrivasse la trasposizione cinematografica. A portare la storia sul grande schermo ci ha pensato la Blumhouse, il cui film diretto da Emma Tammi vede protagonisti Josh Hutcherson (The Hunger Games franchise, Un ponte per Terabithia), Elizabeth Lail (You, Mack & Rita), Piper Rubio (Holly & Ivy, Unstable) e Matthew Lillard (Good Girls, Scream). Al loro fianco troviamo Kat Conner Sterling e Mary Stuart Masterson.

La storia vede protagonista Mike Schmidt, che accetta di lavorare come guardiano di notte alla pizzeria Freddy Fazbear’s, locale molto in voga negli anni ’80 ed ora abbandonata. Il suo lavoro consiste nel non fare entrare nessuno, quello che non sa è che il vero pericolo si nasconde dentro il locale abbandonato. Riusciranno Mike e la sua sorellina Abby a sopravvivere all’inquietante pizzeria e ai pericoli che cela?

Horror familiare

Josh Hutcherson ed Elizabeth Lail in Five Night's at Freddy's

Come ogni horror anche Five Night’s at Freddy’s inizia con una concitata scena che ci presenta il luogo in cui si svolgerà la maggior parte della storia e lo fa con un discreta dose di ansia, suspense e morte. Un incipit che promette sangue e paura per poi assestarsi su un tono più pacato che ci porta pian piano all’interno della vicenda.

Il problema principale del film è che non mantiene minimamente le promesse, anzi delude sotto quasi tutti i punti di vista. Five Night’s at Freddy’s è un family drama in salsa horror che non spaventa e non intrattiene, promette tanto ma non mantiene nulla. Complice una sceneggiatura che punta più sul presentarci un protagonista con una situazione tragica che su momenti spaventosi, intrecciando slasher e paranormale senza riuscire ad amalgamarli veramente.

Un vero peccato perché l’idea di base è interessante (ovvero pupazzi animatronici assassini), così come la pizzeria risulta alquanto inquietante, il problema è che mancano totalmente momenti capaci di terrorizzare e angosciare, ma soprattutto il sangue, vero grande assente.

LEGGI ANCHE: KRISTY, CACCIA ALLA STUDENTESSA TRA SUSPENSE E CLICHÉ

Noia totale

una scena di Five Night's at Freddy's

Da un film come Five Night’s at Freddy’s, che vede protagoniste marionette meccaniche giganti assassine ci si aspetterebbe qualcosa di più che un paio di uccisioni messe giusto per accontentare i fan del videogame e del genere horror. Uccisioni che però non risultano poi così avvincenti od originali.

L’amara verità è che il film si concentra più sui problemi familiari del protagonista, che lotta per non perdere la custodia della sorella, che sulle marionette assassine ed il loro regno ormai in rovina. La storia raccontata non solo non riesce a coinvolgere, ma lascia totalmente indifferenti, anche a causa di colpi di scena assenti e di personaggi con cui non si empatizza mai.

Un film che punta molto, troppo, sul sogno e sul suo potere rilevatore. Il mondo onirico diviene quindi un forziere da scardinare per ritrovare ciò che abbiamo perso e che si fonde con la realtà, divenendone quindi parte integrante. Due mondi che si influenzano vicendevolmente e che richiama un cult del genere come Nightmare. Un mondo che però non risulta neanche vagamente pericoloso ma semplicemente inutile.

Unica altra nota positiva è il cast, che interpreta al meglio personaggi monodimensionali. Josh Hutcherson ci restituisce un ragazzo divorato dai sensi di colpa, Matthew Lillard è ancora una volta angosciante con quel sorriso sornione che lo caratterizza ed Elizabeth Lail è un’agente di polizia in preda al rimorso. Per il resto Five Nights at Freddy’s è l’ennesima occasione mancata, l’ultimo di una lunga di film che a fine visione ti fa esclamare “tutto qui?”. Dimenticabile.

Five Nights at Freddy’s al cinema dall’8 novembre distribuito da Universal.

Il nostro voto
Il vostro voto (clicca per votare)
[Voti: 0 Media: 0]

Emanuele Bianchi

Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, negli anni ho collaborato con varie testate web di cinema. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. Co-Fondatore di PopCorn Society.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *