Lupin III – La pietra della saggezza: il segreto dell’eterna giovinezza
Era il 1967 quando sulle pagine di Weekly Manga Action veniva pubblicato il primo capitolo di Lupin III, manga scritto e disegnato da Monkey Punch. Visto il successo del manga arrivarono prima la serie animata nel 1971 e nel 1978 arriva il primo film per il cinema: Lupin III – La pietra della saggezza.
Il film è il primo di molti dedicati al ladro gentiluomo e vede la regia di Sōji Yoshikawa (già regista di episodi di Rocky Joe) e la sceneggiatura dello stesso regista insieme a Atsushi Yamatoya e al creatore del manga Monkey Punch. Un’avventura che porterà Lupin e la sua banda in giro per il mondo e a scoprire il segreto della vita eterna.
Sinossi
Lupin III viene giustiziato in Transilvania. La notizia giunge sia all’Ispettore Zenigata, suo acerrimo nemico, che allo stesso ladro. I due si recano dove è sepolto il ladro, ma qui scoprono che ad essere stato giustiziato è un sosia. Fuggito ancora una volta alla cattura, Lupin III si reca in Egitto, dove entra in possesso della potente Pietra del saggio.
La Pietra però è cercata anche da un misterioso uomo di nome Mamoo, che ha ingaggiato Fujiko per impossessarsi del prezioso oggetto. Braccati da suoi scagnozzi, Lupin viene catturato e portato al cospetto di Mamoo, che gli rivelerà il segreto della Pietra del Saggio.
Lupin, incorreggibile Lupin
Lupin III – La pietra della saggezza è un anime che racchiude in sé tutti gli elementi tipici che hanno fatto la fortuna del personaggio. In questa prima avventura cinematografica infatti ritroviamo mistero, avventura, intrighi, ironia e divertimento. Il film infatti fin dai primi secondi un susseguirsi di emozioni, senza quasi possibilità di prendere fiato.
Dopo un incipit misterioso in cui saliamo una scala in soggettiva (facendo diventare per pochi secondi lo spettatore protagonista), entriamo nel vivo della storia, con uno scatenato Zenigata che guida a tutta velocità per verificare che Lupin sia stato veramente giustiziato. Dando il via così alla nuova sfida tra l’instacabile detective e l’abile ladro.
Una sfida quella tra i due personaggi che si rinnova in Lupin III – La pietra della saggezza, dove non mancano fermo immagine per cristallizzare il momento, la consueta comicità, un’orda di poliziotti tenta di catturare il ladro, cose senza senso che sfidano le leggi della fisica (fuggono dalla piramide in sella ad una moto e usando una corda come fosse una strada) e soprattutto i tanti cambi di ambientazione.
A tutto ciò vanno aggiunte le citazioni ai classici del cinema come Dracula e James Bond (quest’ultimo nei titoli di testa) e alla pittura, in particolare De Chirico, Escher e Dalì, infondendo alla storia quell’aura di iperrealtà e magia che caratterizzeranno i successivi film di Lupin III.
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Uomo contro dio
Quello a cui assistiamo in Lupin III – La pietra della saggezza è un vero e proprio incontro/scontro tra un uomo, prescelto per la sua abilità di ladro, e un (presunto) dio capriccioso incapace di guardare oltre il suo naso e quindi di capire il senso stesso della vita nonostante abbia migliaia di anni.
Incapace di accettare la sua mortalità e il suo essere fallibile, Mamoo è il classico villain megalomane che si crede al di sopra di tutto e tutti, auto elevatosi a dio, tanto magnanimo quanto crudele che decide il destino dell’uomo seguendo unicamente i suoi capricci. Mamoo è un essere incapace non solo di accettare sé stesso ed i suoi limiti, ma anche incapace di accettare le decisioni altrui. Tiranno del tempo e della vita. Uno scontro che vedrà l’uomo scaltro avere la meglio sul dio ottuso.
Un film quello di Lupin III – La pietra della saggezza che già alla fine degli anni ’70 trattava di argomenti come la vita eterna e la clonazione, facendolo in maniera intrigante e tutt’altro che superficiale e banale. Evitando di dare una risposta univoca (almeno in apparenza), il regista mette lo spettatore davanti una scelta e due possibili risposte. Quale sia quella giusta sta a noi deciderlo. Argomenti che ben si sposano con una storia tanto surreale quanto avvincente, dove trovano spazio anche l’umorismo, l’amore e l’amicizia. Una vicenda che pone l’accento anche sulla memoria e di come si sgretoli e si perda con il passare degli anni. Una capacità si potente e che racchiude un’infinità di informazione ma al contempo labile, destinata ad erodersi lentamente ma inesorabilmente, fino a sparire. Una riflessione che riguarda anche e soprattutto la società, sia di ieri che di oggi.
Recentemente il film è tornato al cinema restaurato in 4k grazie a Nexo Digital e Yamato Video.